venerdì 23 novembre 2012

Un anniversario.


Ho sentito parlare di loro per la prima volta di loro sulla pagina Fb del Writer's Dream.
In termini a dir poco entusiastici e visto che, com'è noto urbi et orbi, WD non si fa certo scrupolo a bacchettare e smascherare (con giusta ragione) editori truffaldini e a pagamento, era un bel biglietto da visita.
Io alla pubblicazione unicamente digitale proprio non avevo pensato. A dirla tutta, avevo pensato poco pure alla pubblicazione tout court.
Però... però il manoscritto nel cassetto c'era.
Sapevo che il mio scritto valeva qualcosa e non per scienza infusa o egomania all'ennesima potenza, ma perché i riscontri al Torneo Letterario erano stati più che buoni. Ma sapevo anche che, per un mercato editoriale come quello italiano, era invendibile: un romanzo fantastico semi-dialettale, ambientato in una città sfigata, senza vampiri sbrilluccicosi, senza protagonista Mary Sue in distress e senza l'ombra di romance (anzi, con un velato accenno a un romance gay)? E chi mai ci avrebbe investito su dei soldi?
Voglio dire, era talmente chiaro che non mi ero nemmeno fatta del sangue marcio.
Ma quando ho letto la presentazione di WD mi sono detta: ben venga il digitale, se mi permette di scrivere quello che mi piace, come mi piace e di essere indipendente dalle mode del momento. Al grido (mentale) di "Stay Hungry, Stay Foolish", ho mandato il romanzo.
Ho trovato un editore con la E maiuscola, che mi ha proposto un contratto a regola d'arte, che mi ha trattata con professionalità assoluta (e contagioso entusiasmo), che ha curato l'editing del testo, che ne cura e ne curerà la promozione
Che ha creduto in me e nel mio romanzo e questo è più unico che raro.
Quando ho parlato con Andrea per la prima volta, subito dopo aver ricevuto la mail che mi comunicava il loro interessamento, ho avuto una sensazione piacevolissima e straniante. Mentre lo ascoltavo illustrare come sarebbe stato l'iter che ci avrebbe portato al testo finito, (editing in due fasi e correzione bozze) e lo ascoltavo dire cose del tipo "la promozione ci teniamo a curarla noi", avevo l'impressione di essere atterrata, non so bene come, nel Paese dei Balocchi dello scrittore esordiente, solo senza la fregatura di trasformarmi in ciuco.
È passato un anno.
Ultimo Orizzonte è lì, in vendita.
Dopo aver subito un editing lungo e accurato.
Dopo essere stato rivoltato come un calzino.
Dopo che un professionista con la P maiuscola l'ha letteralmente spulciato, trovando punti deboli, incongruenze, carenze nella caratterizzazione, spronandomi poi a porre rimedio, modificare, approfondire, senza mai accontentarsi del "buona la prima".
Dopo che le bozze sono state corrette, ri-corrette e poi corrette ancora una volta per buona misura.
E io sono qua a dire che un'altra editoria è possibile. E che WePub ne è un esempio.
Con loro non c'è trucco non c'è inganno, signore e signori. Sono esattamente quel che dicono di essere.
Perciò, se vi prendono, sentitevi fortunati: non potete trovare persone migliori.

1 commento:

  1. Sono testimone oggettiva dell'ottimo lavoro di We Pub! Ho letto Ultimo Orizzonte e mi sono personalmente complimentata per l'ottimo lavoro di editing che c'è dietro! Viva l'editoria sana, quella che non ti aspetti e da qualche parte ancora c'è!

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