venerdì 22 marzo 2013

Il faraone assassino - Amelia Peabody 2 la vendetta

Cinque anni dopo gli eventi narrati ne La sfida della mummia, Amelia e Radcliffe sono infognati nel Kent. Lui ha accettato un posto da lettore all'Università di Londra, hanno comprato casa e rinunciato alle campagne di scavi in Egitto.
Perché? Perché hanno avuto un figlio, Walter Peabody Emerson detto Ramses, e Ramses è troppo piccolo per esporlo alle condizioni di vita disagiate di un campo scavi.
[Oddio, che poi leggendo i rassegnati resoconti materni sulle imprese di Ramses uno pensa: "E chi lo ammazza, questo?"]
Ma tant'è, molto a malincuore, i due si sono sistemati e si devono accontentare di leggere sul giornale i resoconti delle varie spedizioni.
Questo finché un nobile inglese, Sir Henry Baskerville, che ha appena scoperto una tomba a quanto sembra intatta, non muore. La sera va a dormire in perfetta salute, il mattino lo trovano stecchito con un ureo dipinto sulla fronte in quello che pare sangue (in realtà, è vernice): il giorno prima, all'apertura della tomba, un misterioso individuo l'ha apostrofato in arabo rammentandogli la maledizione del faraone. Eccallà.
Per aggiungere stranezza a stranezza, l'archeologo responsabile degli scavi, Armadale, sparisce senza lasciare traccia.
I giornali con questa storia vanno a nozze e strillano alla maledizione del faraone, ma, soprattutto, la giovane vedova di Baskerville si reca personalmente a casa Emerson per chiedere a Radcliffe di assumere la direzione dello scavo e sovrintendere all'apertura della tomba.
Lì per lì, lui declina: non ha intenzione di abbandonare la famiglia. Amelia, come al solito, è in totale disaccordo e glie lo dice chiaro e tondo. Lui deve andare, lei e Ramses se la caveranno benissimo. Gli scriveranno tutti i giorni...
Come finisce? Che affidano il pargolo a Evelyn e Walter - che nel frattempo ne hanno scodellati tre - e partono per andare a sovrintendere lo scavo e, visto che Amelia se l'è messo in testa, a risolvere un omicidio.
E di omicidio, in effetti, si tratta. Duplice, oltretutto.
Ma non c'è quasi niente che la famiglia Emerson-Peabody non riesca a fare, se si impegna.
E così, facendo lo slalom fra manovalanza terrorizzata, apparizioni spettrali, madame mezze ubriache convinte di avere poteri mistici (e di essere la reincarnazione di una principessa amante di Emerson in un'altra vita, con sommo divertimento di Amelia), giornalisti ficcanaso, eredi sotto mentite spoglie e (diciamolo) qualche cadavere, Amelia e Radcliffe portano a casa il risultato... e il lettore si diverte con le loro avventure!

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