martedì 25 giugno 2013

Richard Matheson (1926-2013)

A giugno 2012 - Ray Bradbury. Una botta terrificante.
Ma non era mica finita.
Nell'arco di questo 2013 abbiamo perso Jack Vance, Iain M.Banks e adesso Richard Matheson.
Ho capito che prima o poi tocca a tutti. È che quando scompare gente che ha significato così tanto e ti ha insegnato così tanto rimani sbigottito. Non li hai mai conosciuti, ma, all'improvviso, ti manca un pezzo.
È come vedere andare in frantumi un'opera d'arte, qualcosa di unico, irripetibile. Insostituibile.
E sì, siamo tutti unici e irripetibili e insostituibili per le coloro che ci amano. Però loro lo sono per molte, moltissime persone: tutti coloro che hanno sfiorato con le loro storie.
Quelli che si sono goduti la lettura, quelli che, andando oltre, hanno cercato di prendere esempio, di seguirli, per imparare quel mestiere così difficile, meraviglioso e sfuggente che è lo scrivere.
Le parole sono pietre, si dice. Significa che hanno un peso e non possono essere usate con leggerezza.
Sapete cosa penso io? Che, se sono pietre, fanno anche qualcos'altro.
Restano.

Nessun commento:

Posta un commento