venerdì 9 agosto 2013

Il delirio di agosto.

Ad agosto stai tranquilla, dicevano.
Ad agosto non lavora nessuno, dicevano.
Dieci anni di professione hanno dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che le due affermazioni precedenti sono false. Ma non false così, FALSE tutto maiuscolo.
Puntuale è arrivato il delirio agostano: gente che si sveglia e decide che deve avere subito - e sottolineo subito! - il permesso di costruire, altra gente - stavolta nei comuni - che non guarda le pratiche per mesi e il nove agosto si sveglia e chiede una filza di integrazioni lunga chilometri per lavori che: 1. sono già pagati e da quel dì; 2. sono di importanza ridicola, ma - a parer loro - vanno trattati come fossero invece insediamenti strategici (tipo, fai un deposito attrezzi due metri per due e lo devi trattare come fosse un grattacielo).
Same as ever, ve l'ho detto.
Quanto a me, la prendo zen per quanto mi è possibile (oh, va bene, lo ammetto, non è vero! oggi sono zen perché ieri ho sbroccato urlando quando ho appreso che il diciannove agosto io sarò a fare delle prove per una relazione che va consegnata il 20).
Il fatto è che il 21 non posso consegnare.
Dopo tre anni di ferie mancate, perché "eh, tanto qui c'è il mare, quindi va bene lo stesso", io e la dolce metà il 21 agosto leviamo le tende. Ci sarà anche il mare - e bello, se vai nei posti giusti - ma sapete cosa succede, se rimango qui? Succede che vado in ufficio. Perché squilla il cellulare e c'è da fare. E va bene che nella libera professione i lavori si prendono quando ci sono, ma se vado avanti in questo modo fondo sul serio.
Quindi noi il 21 agosto andiamo a Venezia. E ci imbarchiamo. Perché ce lo meritiamo, perché ce lo siamo guadagnato e perché se proprio devi fare una cosa, allora falla bene e quindi... crociera. Dieci giorni nel Mediterraneo Orientale.
Inutile dire che sto contando i giorni (e ho ancora tantissime cose da fare).

La foto viene da qui

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