lunedì 2 settembre 2013

It's a long way to the top (if you wanna rock 'n' roll)

La comunità degli aspiranti-scrittori, esordienti-a-vita, geGni-incompresi è, in Italia, vasta e, come definirla senza essere offensivi? Ecco qua: variegata.
Chiunque ci abbia bazzicato per un po' ha un'idea abbastanza precisa di ciò di cui parlo.
E questo è uno dei presupposti di questo post.
Il secondo è una constatazione: ormai, fin troppo spesso (non dico sempre perché non voglio essere così negativa) accade che le persone vogliano raggiungere subito il risultato, senza sforzo, quasi per magia.
La gavetta fa schifo ed è frustrante (verissimo), ergo non vuole farla più nessuno.
L'ossessione per le "scorciatoie" riguarda quasi ogni campo. E come si prendono, queste scorciatoie? Facile: oggi, l'autostrada per il successo passa per i famigerati talent show.
Non hai uno straccio di abilità, né alcun tipo di merito, ma vuoi diventare famoso (e, possibilmente, ricco)? Vai al Grande Fratello.
Vuoi rinverdire i fasti di una carriera ormai da tempo in naftalina? L'isola dei famosi è quel che fa per te.
Ti piacerebbe diventare uno chef, ma sei una casalinga di Voghera? Masterchef ti risolve il problema.
Sei un/a cantante ma nessuno ti si fila? Ancora qui stai? X-factor ti aspetta! (o Amici, tanto sono uguali).
Sei tamarro e fiero di esserlo? Mostra tutta la tua tamarraggine in Tamarreide (vorrei cavarmi gli occhi per quello scampolo di puntata che ho visto).
E adesso prendiamo la scrittura.
Ora, in Italia, si sa, ci sono pochissimi lettori, ma tantissimi - sigh - aspiranti scrittori (il che spiega, fra l'altro, una qualità media vergognosa). Inoltre, tutti - e dico proprio tutti, senza limiti d'età e sesso - sognano la botta di culo, il manoscritto autopubblicato (o la fanfiction) che capita nelle mani della grande CE, viene dato alle stampe in millemila copie, sbanca il mercato (o almeno così si dice) e magari vince pure un premio, (si sa che la realtà a volte supera la fantasia).
Fare due più due era facile e, infatti, eccolo qua: a novembre inizierà Masterpiece.
Non ci volevo credere, ma tant'è, lo fanno sul serio. Non riesco a immaginare con quali modalità, però.
Se hai di fronte wanna-be cantanti non è che ci voglia tanto: dai loro delle cover. Con gli wanna-be cuochi ti limiti a farli cucinare. Gli wanna-be voglio-stare-in-tv-e-mi-va-bene-tutto sono ancora più facili da gestire: li piazzi a fare giochi cretini rinchiusi per qualche mese in una casa senza contatti con l'esterno.
Ma gli scrittori? Come te la giochi, con loro? La mia creatività si inceppa e non sa fornirmi una risposta.
Vedremo.
Nel frattempo, i giornali, on line e non, continuano a rimarcare: cinquemila! Cinquemila manoscritti!
Sono tanti, eh. Ma fate un rapido confronto con quanta gente va ai provini del Grande Fratello o di X-Factor e vi accorgerete che, in fondo in fondo, la scrittura non tira. E, a riprova (se ce ne fosse bisogno), guardate la collocazione nel palinsesto: Rai Tre - questo era prevedibile - in seconda serata. Perché mica possono mettere in prime time gente che discetta di scrittura!
Per quanto mi riguarda, aspetto la prima puntata con ansia. Ah, poter ammirare l'ensemble di personaggi che si contenderanno i favori della giuria! (Ma chi ci sarà, in giuria, poi? Io punto su: Fabio Volo, Baricco, Faletti e Ligabue).
Ho aspettative altissime. Per la serie vedo, prevedo e a volte stravedo anche, mi aspetto un bel po' di egomaniaci che pensano di essere il non plus ultra del talento letterario, mediamente ignoranti (non solo riguardo la scrittura creativa, ma in generale, e non ditemi che sono stronza: date uno sguardo alla qualità lessical-sintattica e grammaticale delle ultime uscite in Italialand e poi ne riparliamo), convinti che i manuali di scrittura imbriglino il talento e tarpino le ali alle eMMoZZioni e fautori del "la mia scrittura trasmette sole, cuore e aMMore".
Vedere la scrittura diventare carne da macinare in un talent dovrebbe darmi fastidio? Mah, forse. Non riesco a risentirmene, però. Sono convinta che in Italia gli sbocchi per le persone di talento - ma talento vero, intendo - siano tristemente scarsi. Ok, in pratica inesistenti. E no, non è vero che "se sei bravo prima o poi un editore lo trovi". Ne conosco a pacchi, di gente brava sul serio, che un editore non l'ha trovato.
Di sicuro, alle selezioni si sono presentate anche persone meritevoli.
Tuttavia, a giudicare da quel che esce in libreria, mi sento di affermare che la professionalità e la serietà purtroppo non pagano. E, al posto di un noioso scrittore che, tanto per dire una parolaccia, prima di iniziare la stesura, si documenta, meglio un adolescente che scrive a forza di starnuti e con motivazioni quali l'intramontabile "tanto è fantasy" e il sempre versatile "perché sì". O la sgallettata convinta che i vampiri siano nati con Tuailait e che Edward sia trp fiko!!!111!!
Infine, dato che uno dei peggiori difetti degli aspiranti scrittori - insieme all'avere un ego ipertrofico e alla tendenza ad alternare stati di esaltazione a depressione cosmica (e lo so, perché ce li ho anche io) - è la sordità selettiva che li affligge di fronte alle critiche, penso che ne vedremo delle belle. Si fa per dire, eh.



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