martedì 21 gennaio 2014

Un aiutino agli evasori.

Questo sarà un post atipico. E sarà un rant.
Preparatevi.
Allora, vi racconto l'antefatto.
Esiste un decreto legge che stabilisce questo: alla data del 1° gennaio 2014 tutti i professionisti dovranno dotarsi di POS per i pagamenti elettronici.
Questo è valido per tutti i professionisti, dai dentisti agli ingegneri. E, va da sé, ai geologi.
Perché? Per contrastare l'evasione fiscale.
Geniale! Sono anni che siamo obbligati ad accettare solo pagamenti tracciabili per cifre sopra i mille euro, ma... geniale lo stesso!
Certo, come no.
Non so in che mondo viva la gente che ha partorito 'sta idea, ma, se si vuol fare del nero, parliamoci chiaro: si accetta una parte in contante e una parte, che so, in bonifico o assegno. Io non lo faccio, perché penso che l'evasione fiscale sia uno dei reati più subdoli e disgustosi che ci siano. Mi fa profondamente incazzare il fatto che le mie tasse vadano a pagare anche quello che i furbastri evasori non pagano.
Inoltre, le parcelle dei professionisti possono essere - e nel caso, per esempio, degli ingegneri sono - cifre che vanno oltre quelle pagabili mediante carta di debito.
E volete sapere un'altra cosa? In dieci anni di professione, nessuno - e dico nessuno - è mai venuto nel mio studio per pagarmi chiedendomi "Accetta pagamenti bancomat?"
Già è tanto se ti pagano!
Ora vi parlo del rovescio della medaglia.
Io, per mettere il POS in ufficio, devo pagare. Devo pagare un'installazione e un noleggio mensile. A chi? Alla banca che mi fornisce il servizio.
E questi sono costi fissi. In pratica, la banca si prende da me dei soldi perché sono obbligata a tenere un macchinario che non uso (e non mi serve).
Vediamo i costi di esercizio. Eggià, perché ci sono anche quelli. Nella fattispecie, le commissioni, che gravitano intorno a un 3% dell'importo. Altri bei soldini.
Gli ordini professionali della mia area di lavoro - ingegneri, architetti, geologi, geometri - ovviamente si sono ribellati.
E che cavolo di altro avrebbero dovuto fare? Già siamo strozzati da una crisi che sta ammazzando l'edilizia. 
Provate a farvi due conti di cosa vi costa, di tasse e oneri, comprare un immobile e ristrutturarlo (sto parlando di tasse e oneri, non di onorari professionali, materiali e quant'altro) e vedrete che sono cifrette tutt'altro che trascurabili. Per un appartamento sui cento metri quadri - che è un bell'appartamento, lo riconosco - vi partono circa cinquantamila euro. Cinquantamila euro che non sono spesi per rimettere l'abitazione in grado di essere vivibile, eh. Sono tasse.
Anche chi avrebbe soldi da investire - perché, visto l'andamento del mercato, sarebbe il momento giusto per comprare - è ovvio che, a queste condizioni, non lo fa.
Oltre a una diminuzione drammatica del lavoro, ci hanno calato sul groppone questo nuovo obbligo.
Adesso vai su internet e ti trovi articoli che gridano allo scandalo perché l'obbligo di POS, anziché essere esteso a tutti, è stato ristretto ai professionisti con un fatturato che supera i 300.000 euro l'anno. E che, abolendo l'obbligo, è stato dato "un aiutino agli evasori".
Un paio di palle, scusate.
Come se, tolto il POS, fossimo piombati nel Far West. Come se l'intera categoria dei professionisti autonomi fosse composta, senza eccezione, di ladri e farabutti che non vedono l'ora di frodare il fisco. Ce ne sono senz'altro, figuriamoci. Ma non si può fare di tutta l'erba un fascio.
E lasciatemi dire un'altra cosa: mettere il POS in ufficio non é la panacea di tutti i mali e non servirà a combattere l'evasione. I metodi per farlo esistono già.
Non si devono cambiare i metodi, specie non rendendoli iniqui né facendo regalini più o meno nascosti alle banche.
Ciò che si deve cambiare è la testa della gente. Deve passare il messaggio che chi evade non è Robin Hood de' noantri, non è un furbo e non è un ganzo. 
È un ladro.
Certo è che se quel che vediamo ogni giorno è "evadere paga", perché abbiamo pessimi esempi in posti chiave della nostra struttura sociale, allora quello è il messaggio che passa. E passa a tutti i livelli, dal fruttarolo che non ti fa lo scontrino, alla gente che non dichiara la proprietà di migliaia di immobili.
Vuoi cambiare la testa della gente? Inizia a invertire la tendenza e far capire - anche concretamente - che "non evadere paga". Premia i contribuenti virtuosi, invece di metter loro le mani nelle tasche per coprire i buchi lasciati dai disonesti.
Vuoi mettermi il POS in ufficio? Mi sta benissimo. Ma deve essere una misura che, oltre a impedire l'evasione, mi faciliti anche la vita. Mi togli i costi fissi e mi togli le commissioni ed io sarò più che felice di mettere in ufficio la macchinetta.
Ma così, scusate, anche no, grazie.

1 commento:

  1. Il discorso 'evadere paga' mi ricorda da vicino la pirateria. Chi gira con hard disk colmi di libri, dischi e film non è mai ostracizzato, anzi ha sempre più amici; ostracizzati sono i 'rompiscatole' che non ti passano il film, non ti passano la versione di latino e chiedono la ricevuta.

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