venerdì 9 settembre 2016

Decluttering & Ikea hacking

Avete presente quando arrivate a sentirvi soffocare perché intorno a voi c'è semplicemente troppa roba?
Quando vi rendete conto che un determinato oggetto gira per casa vostra da tempo immemorabile perché "potrebbe tornare utile", ma, di fatto, non lo è mai stato?
Quando non c'è mai niente in ordine non perché manca lo spazio, ma perché - e lo sapete perfettamente in partenza - è organizzato in modo pessimo?
Ecco, se vi succede questo, avete bisogno di un buon decluttering.
Che è esattamente quel che sta succedendo a me, sia in ufficio che a casa.
Perciò mi sono lanciata in un progetto in grande stile (e lungo termine).
Primo: il decluttering, altrimenti detto 'buttare roba'.
Sto facendo una cernita di quel che ho, una cernita impietosa: se in 10 anni non mi è mai servito, ci sono ottime probabilità che continui ad essere così, perciò via. Libri, giornali, vestiti, oggetti, scarpe. Nulla si salva.
Gente, liberarvi del superfluo è un sollievo, lo sapete? Vi fa sentire più leggeri, si respira meglio.
Ho iniziato a farlo a casa, adesso lo sto facendo in ufficio. Per ragioni facilmente comprensibili, finire il decluttering di casa mi prenderà moooolto più tempo.
Secondo: l'analisi.
È un passo fondamentale per portare a buon fine il restyling e non bisogna avere fretta di completarlo per passare alla fase successiva.
Ho preso il mio Fire, a proposito, è meraviglioso, ho aperto Jotterpad (ottima applicazione, by the way) e creato un file per ciascuna stanza di casa - e per l'ufficio.
E mi sono posta quelle che chiamo "le tre domande fondamentali".

1. per quali attività utilizzi la stanza?
2. quali sono le cose che non vanno, che non funzionano?
3. che cosa ti serve e come puoi correggere quello che non va?

Ho anche inserito un capitoletto che ho chiamato "Raw ideas", cioè spunti la cui fattibilità va verificata.
Sono file in continuo aggiornamento. Ad esempio, stamattina mi è venuto in mente una cosa molto semplice: ogni volta che si tratta di andare a fare la spesa, perdiamo tempo prezioso a fare il giro di tutta casa per 'vedere cosa manca' (e puntualmente ci dimentichiamo qualcosa). Ma se trasformassi il frigo in una lavagna magnetica, in modo da scrivere immediatamente lì sopra quando qualcosa finisce, non sarebbe meglio?
Oppure: in casa il bagno è lungo e stretto. Molto stretto. Mancano gli spazi, quindi non possiamo tenerci, che so, il ricambio della carta igienica o gli asciugamani puliti. L'unico punto in cui inserire eventualmente un mobiletto è nella parte in fondo... ma non deve essere più largo di 28 centimetri. Sto pensando a un hacking... ma questo ve lo spiego dopo.

Terzo: la progettazione preliminare.

Progettare degli spazi, ho scoperto, non è semplicemente inserire dentro i mobili tenendo conto di come è fatta la stanza, ma qualcosa di infinitamente più complesso che coinvolge le necessità pratiche - ovviamente -, le necessità psicologiche (di cosa hai bisogno? di uno spazio che ti faccia sentire efficiente, di uno spazio che ti serva da rifugio?) e anche di quelle 'di rappresentanza' (ad esempio, che idea si fa, di te, chi entra nel tuo ufficio e vede come è arredato? o in casa tua?).
Ovviamente, la parte progettuale è quella più entusiasmante, ma è anche quella da approcciare con maggior cautela, come ho detto, è fondamentale prendersi il tempo per analizzare bene l'utilizzo dello spazio in relazione alle attività, per distinguere gli elementi che funzionano da quelli che proprio non vanno.
E poi ci vuole "visione".
Per esempio, mettiamo che ci sia una concezione o uno stile particolare che vi piace.
Nel mio caso, io sono da sempre affascinata dal Giappone e dal minimalismo delle case tradizionali. Dall'uso che fanno degli spazi vuoti, dall'idea di linee pulite. Dalla semplicità che diventa eleganza.
Per quanto riguarda i materiali, mi piacciono quelli naturali, legno e fibre, e i colori chiari.
Perciò, per il mio ufficio, credo che mi ispirerò a questa concezione.
Il mio ufficio ha tre pareti bianco candido e una - quella alle mie spalle - lilla chiarissimo.
Il pavimento è un finto parquet  in laminato. Non è una bellezza strepitosa, ma non ti trasmette il freddo della piastrella (e la graniglia anni 60 io la odio).
La progettazione preliminare deve comprendere  - per forza - anche una serie di schizzi e di prove. Nella fase più avanzata, userò il CAD in 3D e farò un po' di rendering. Visto che ho gli strumenti, non vedo perché non utilizzarli. (Ci sono delle app carine, comunque, che ti permettono di creare la stanza e arredarla).
E qui veniamo a uno dei punti nevralgici.
L'hacking.
L'hacking dei mobili.
Allora, diciamo che possiamo vederla da due punti di vista.
Il primo: non avete molti soldi da spendere ma volete qualcosa di carino. Che fate? Ovvio, andate sul sito Ikea... e non trovate quello che vi serve. Quasi, ma non proprio al 100% quello che vi serve. Per esempio, sulla parte dei mobili da ufficio e studio non è che ci sia tutta questa varietà e, diciamocelo, le scrivanie sono proprio brutte.
MA.
Ma chi l'ha detto che uno la scrivania non se la possa progettare e costruire usando mobili che, in realtà, sarebbero... per altre stanze?
Chi l'ha detto che sono obbligata a prendere una cassettiera per ufficio quando le dimensioni più adatte alle mie esigenze sono quelle di una cassettiera di cucina?
Signore e signori, ecco a voi l'Ikea hacking.
cioé come prendere tre di questi con i loro accessori in dotazione (cassettiere)
La foto viene da qui
un piano da cucina, un foglio di MDF, quattro piedini per mobili da cucina e realizzare questo.
 
La foto viene da qui
Meraviglioso, vero?
Una volta capito che non c'è praticamente limite alle modifiche che puoi fare - i mobili Ikea sono relativamente poco costosi e spesso molto semplici, quindi modificarli è facile - puoi creare ciò che ti serve, delle dimensioni più adatte alle tue necessità.
Come la vuoi la scrivania? Vuoi il ripiano di legno massiccio ma andare a comprarla costa troppo? Usa un ripiano per tavoli componibili Ikea oppure, se non hai bisogno di larghezze eccessive, un piano da lavoro per la cucina.
I Kallax - quello scaffaletto lì sopra - si prestano bene anche a fungere da appoggio per la scrivania. La serie comprende diversi elementi e quelli a colonna - uno con una fila singola e uno con due file di riquadri - possono essere disposti sia in verticale che in orizzontale. Non ti servono i riquadri tutti uguali, ma sfrutteresti meglio lo spazio in altro modo?
Voilà.
 
L'immagine viene da qui  
Non vi piace la selezione di colore che propone Ikea? Non ci sono problemi! I mobili in legno, una volta carteggiati e trattati con il primer possono essere colorati facilmente o trattati con il mordente, mentre quelli laccati o impiallacciati possono essere modificati con l'uso di carte adesive colorate, tipo Panyl.
 
L'immagine viene da qui
 
 
Soprattutto bisogna rendersi conto che un mobile progettato per un certo uso - che ne so, una scarpiera - non possa diventare anche altro.
Quello che conta sono le dimensioni e il modo in cui puoi sfruttare lo spazio interno per le tue esigenze.
Ah, e non vi dico che idee per le camerette dei bimbi...
Insomma, fioccano le idee, l'entusiasmo è a mille, ma anche la voglia di portare a termine il progetto nel modo migliore: senza fretta.
Con l'ambizione di creare qualcosa di perfettamente adatto a me e unico al mondo.

6 commenti:

  1. Mammamia...
    Sul frigo puoi attaccare una lavaga di carta magnetica con relativo pennarello.
    Per i pain di appoggio (o scrivanie) puoi farti tagliare il legno nei posti in cui lo vendono, e montare il piano.
    Per il resto: ci vuole tanta e santa pazienza...

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    1. Certo che posso attaccare la lavagna magnetica... ma se scrivo direttamente sul frigo con il pennarello cancellabile non ho problemi di spazio. E per il piano scrivania, è tutta una questione di costi. A parità di qualità, Ikea costa meno!

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    2. Fogli di carta magnetica. Sennò il frigo diventa uno schifo che mammamia!

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    3. Infatti Simo mi ha bocciato l'idea di scrivere sul frigo. In modo categorico e non equivocabile.

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  2. Anche io mi sono data, un paio di settimane fa, a una pulizia selvaggia dell'armadio. Incredibile quante cose si accumulino negli angoli in fondo :) Ti ammiro per la perseveranza di portare avanti lo stesso proposito per casa e lavoro, che devono essere nella loro interezza un bel casino.

    E penso ti ruberò qualche idea per quanto riguarda il montaggio alternativo dei mobili, visto che sto giusto cercando di capire come sfruttare al meglio gli spazi del mio minuscolo appartamentino :)

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    1. Ciao Camilla! Qui si continua la battaglia contro la palta: ultimi a cadere vittima del mio repulisti sono stati i calzini bucati del mio compagno! Continuava a comprarne nuovi, ma non buttava mai via i vecchi... e poi sono arrivata io come uno dei Quattro Cavalieri dell'Apocalisse e ciao. (Nota di colore: mentre li eliminavo cantavo "Il paradiso dei calzini" di Capossela).
      Ti lascio il link alle mie bacheche Pinterest: ci trovi un po' di tutto e le aggiorno di frequente! https://it.pinterest.com/mizrozella/

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