My Prerogative, My Way

Questo è il mio blog. Casa mia. E casa mia mi piace pulita. E in ordine.
Perciò, ecco qualche coordinata.
Si parlerà di libri, di serie televisive, magari di film (non ne guardo molti, ma ci può stare). Forse, ogni tanto, anche di scrittura.
In sintesi, di cose che mi piacciono, senza la pretesa di enunciare verità assolute e in modo molto easy.
Quella che esprimo è solo e soltanto la mia opinione. Lo dico adesso, lo darò per scontato fino a quando questo blog durerà e non voglio che mi si chieda di specificare "secondo me" ogni due righe.
Inoltre, ci sono cose sulle quali non rompermi le scatole:
1. L'odore della carta. Penso sia una cagata pazzesca (cit.). Leggo qualsiasi cosa su qualsiasi supporto, basta che la storia sia bella. E, per inciso, con gli ebook spendo meno, me ne frego dei tempi di consegna e me ne porto in giro quanti mi pare: sono più comodi e convenienti. Sniffatori, fatevene una ragione.
2. Manuali sì - manuali no - manuali forse. Ognuno faccia un po' come crede: per quanto mi riguarda, i  manuali li studio e continuerò a studiarli. Secondo me sono uno strumento utile. Ma se credete che siano il passaggio diretto a una luminosa carriera da dio della narrativa, forse è il caso che vi facciate vedere da uno bravo.
3. Gli esordienti italiani. Non li leggo. Sicuramente non se sono minorenni, beatamente ignari della grammatica italiana, mi spappolano i maroni con il mondo fentasi medievale #125425/bis e vengono spacciati come "la nuova promessa" da case editrici che ti chiedono venti euro per l'acquisto del tomazzo (e tredici per l'ebook).

Infine, se venite per litigare e per trollare, ve lo dico prima: fuori dalle scatole. Se volete, vi faccio pure lo spelling.
I commenti sono moderati e non me ne frega un tubo se lo giudicate illiberale. In casa vostra, siete liberi di mettere anche la scritta "Welcome" per le blatte, ma qui si fa come dico io.
Non voglio parolacce, non voglio flame e, in estrema sintesi, non ho tempo da perdere dietro alle paturnie altrui.

Se vi sta bene, è così. Se non vi sta bene, la blogosfera è grande: andate a pascolare altrove.






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